Il blog è ancora in allestimento ed è ancora mancante della parte riguardante l'aspetto spirituale che Atucà promuove.

giovedì 13 marzo 2014

 
L’impegno di Atucà in difesa dei popoli indigeni nasce in tempi precedenti rispetto all’appuntamento della Eco 92, la Conferenza mondiale su ambiente e sviluppo ospitata nel ’92 dal Brasile. Ma è in quell’occasione storica che nasce in Atucà la coscienza sull’inganno perpetrato dalle autorità nei confronti dei popoli indigeni. Il documento che segue fa riferimento all’attività politica che, all’epoca dei fatti, svolgeva un indio Terena, Marcos Terena, autodichiaratosi portavoce dei popoli indigeni sebbene non riconosciuto dagli stessi. A distanza di 27 anni Marcos Terena, a dispetto del parere dei capi Cacique indigeni, è in lizza come Presidente del Funai, Fondazione Nazionale Indigena, un Organismo parastatale gestito dalla società dominante  e nato con lo scopo di risolvere i problemi legati ai gruppi indigeni del Brasile. Secondo Atucà, all'epoca indicato, invece, dai capi Cacique come rappresentante affinché la società dominante venga a conoscenza del fatto che Marcos Terena si sia appropriato di una lotta senza il riconoscimento del suo popolo,  c’è qualcosa di non chiaro riguardo al percorso di Terena e alla sua candidatura alla Presidenza di Funai.
 
 
San Paolo, 2 luglio 1992
Gentili Signori,
Noi, i capi della tribù Xavante di Santa Cruz nel Mato Grosso del Nord, Brasile, Jusue Tsimrihu Xavante e l’Indio Olegui, Indio Guaranì, vi chiediamo gentilmente nel nome di tutti gli altri capi indigeni del Brasile di pubblicare questo documento. Solo in questo modo l’intera verità verrà alla luce.
Saremmo felici di rispondere ad ogni domanda su qualsiasi argomento. E’ nel nostro interesse che la verità e niente altro sia conosciuto.
Grazie per l’attenzione,
(seguono contatti istituzionali)
 
 
MANIFESTO E POSIZIONE DEI LEADER INDIGENI BRASILIANI RIGUARDO  LE ATTIVITA’ DI MARCOS TERENA
Noi, i leader indigeni di tutto il Brasile, in quanto rappresentanti delle seguenti nazioni: Xavante, Caiapo, Nambiquara, Ticuna, Guarani, Kaingang, Tupiniquim, Wapixana, Pataxo, Bororo, Macuxi, Xerente, Marubo, Tchucarramae, e Terena,
auspichiamo che la stampa nazionale e internazionale e tutte le autorità brasiliane ed estere sappiano che l’indigeno MARCOS TERENA non possiede alcun potere comunitario per rappresentare il movimento indigeno dentro o fuori dal Brasile. Marcos Terena non è un leader e non ha alcun legame di alcun tipo con il suo popolo. Egli si sta muovendo per ottenere una personale pubblicità e manca totalmente di rispetto nei confronti della battaglia dei leader autenticamente indigeni che stanno difendendo la nostra gente.
Dunque ribadiamo di non riconoscere  in alcun modo la sua rappresentatività e speriamo che le autorità rispettino la nostra posizione.  Saremo attenti a rigettare e rifiutare ogni sua azione come il tentativo di una mancata rappresentanza  della battaglia di tutte le nazioni indigene in Brasile.
Rio de Janeiro, 10 giugno 1992
Segue una documentazione di 4 fogli per un totale di 100 firme.
 
 
DICHIARAZIONE DEGLI INDIOS DEL BRASILE
Preoccupati per il destino e il futuro del nostro popolo e delle generazioni che ci succederanno, noi, leader indigeni di tutto il Brasile intendiamo chiedere a tutti i governanti di tutto il mondo che partecipano alla Conferenza Mondiale su ambiente e sviluppo e all’ONU – Unione delle Nazioni Unite – appoggio per il nostro popolo e per le battaglie che portiamo avanti in difesa della nostra società. In quanto popolo dalla cultura differente intendiamo, ad esempio di noi stessi, coltivare la nostra esistenza e la vita in pienezza, senza aggredire la natura, senza inquinare i fiumi, senza provocare incendi, senza devastare foreste, senza sterminare gli animali e i pesci. Ma affinchè si arrivi a tanto, è necessario che la coscienza mondiale presti attenzione e si sensibilizzi rispetto alla nostra sofferenza e ai nostri problemi e ci aiuti a perpetuare le nostre generazioni. Siamo un popolo che a causa della sua umiltà, mancante di ambizioni e interesse al guadagno, pagano con la propria vita il peccato di egoismo delle nazioni capitaliste come il nostro paese, dove il povero, il piccolo e il sofferente muore senza aver voce in capitolo. Le ferite che ostentiamo sulle nostre mani, i nostri visi, le nostre anime, si potranno cicatrizzare se le nazioni sviluppate e la società (n.d.r. dominante)compiano gesti concreti volti a riscattare l’enorme debito che hanno con il nostro popolo.  Per questo chiediamo a tutti i governanti che prestino ascolto al nostro popolo, che creino meccanismi concreti ed efficaci come un programma di assistenza per l’Indio allo scopo di salvare e preservare ciò che di più sacro esiste per noi e senza cui non possiamo vivere: la nostra terra.
Chiediamo inoltre che tutte le nazioni adottino come requisiti basilari e primordiali il rispetto nei confronti della nostra dignità in quanto esseri umani, dei nostri diritti originari alla terra e alle ricchezze in essa esistenti. Chiediamo anche che parti del nostro tanto preoccupante debito estero siano convertite in programmi di recupero, preservazione conservazione  di tutte quelle zone che nel tempo hanno sofferto a causa di violente aggressioni e depredazione di tutte le specie. Vogliamo crescere e vivere con dignità, con l’appoggio di progetti economici che garantiscano la nostra sopravvivenza e promozione sociale, con il rispetto e la realizzazione di leggi che ci proteggono, cosa che i nostri governanti brasiliani non fanno.
Signori governanti, dove ci sono foreste preservate, acque e fiumi cristallini, animali e pesci in salute, lì siamo anche noi, veri guardiani della natura, che oggi chiedono a tutti appoggio affinchè possiamo continuare a vivere.
Rio de Janeiro, 8 giugno 1992
Firme di tutti i leader:
 
 
La cultura e l'immagine del mio popolo è la mia bandiera. Come la forza fisica che viene associata all'Indio nella mente di tutti i bambini e delle persone in generale.
Mantengo una forma atletica da più di 50 anni. E' un valore, uno stile di vita che esprime in maniera visibile il legame che esiste tra la costanza nell'alimentazione e nell'esercizio fisico. E' una forma di disciplina per il corpo e la mente attraverso cui posso connettermi spiritualmente alla natura sentendomi parte di essa. 
 
 

Un guerriero non è solo potenza e qualità muscolare ma soprattutto tranquillità e pace spirituale.
 
  
 
 
 Sono tante le falsità in questa società. La menzogna è una di esse, ma non deve essere questo a piegare la spiritualità di un uomo. A volte le cose non vanno secondo le aspettative. Ma mi preparo a fare in modo che la prossima volta sia la migliore.
 
 
 
LA VITA E' UN VALORE UNICO E ASSOLUTO
 
La vita è un valore assoluto

Non esiste vita maggiore o minore

Inferiore o superiore

Si sbaglia chi sottomette un altro essere nel valutarlo inferiore

Davanti alla coscienza che è nido per l’essenza della vita

Il crimine è lo stesso

E’ per questo che dico che i cacciatori che ammazzano per sport protetti dalla legge…

Sono i veri animali senza coscienza

Eppure, è chiaro, stiamo parlando dell’Uomo.

Ancora peggiore la posizione di chi indossa pellicce

Mostrando stupidamente l’importanza di una posizione sociale

Amare gli animali non è difficile, difficile è non vedere col cuore quello che la natura offre…

Prova ad essere comprensivo con te stesso prima che con gli altri. Inizia con te stesso

E tenta di essere diverso da almeno due tipologie di persone:

1 – il grandioso cacciatore che uccide uccellini con pallettoni che ammazzerebbero un elefante

2 – le persone che utilizzano pellicce come decoro della propria brutta immagine umana, riflesso dell’anima

 

Atucà Guaranì, indio sudamericano


 

 
 
 
 
Non importa il luogo in cui ci troviamo, il posto lo fa il tuo stesso cuore.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La caccia non è uno sport per l'Indio, è una necessità alimentare. Per questo rispettiamo la natura. Prendiamo la giusta quantità di alimento ogni giorno e ringraziamo la natura e gli animali attraverso i nostri umili riti di riconoscenza e gratitudine.